Arte del Filo

Associazione Culturale Ricamo – Vicenza

Cappelli…


Buon inizio settimana a tutti! Oggi, grazie a questo capolavoro a punto croce della nostra Rosanna G. e in previsione della gita che faremo a fine maggio al Museo della Moda e del Costume (Musei Mazzucchelli BS), ci inoltriamo nel magico mondo dei cappelli. (C’è ancora posto per chi volesse partecipare alla gita! Telefonateci o scriveteci)

Chi non ama questi splendidi accessori? Di lana, di paglia, di feltro…decorati con fiori, nastri o veline…c’è chi, come la regina Elisabetta II, non esce mai senza…

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“Nell’antico Egitto il faraone ricopriva la parrucca con un berretto rosso o una tiara bianca, invece in Mesopotamia erano diffusi turbanti o berretti di pelliccia, così come nell’antica Palestina i sacerdoti ebrei indossavano un cappello conico bianco. Se nell’età minoica le donne cretesi idearono forme varie e bizzarre, nell’antica Grecia e nell’antica Roma invece l’uso del cappello perse ogni importanza.Durante il Medioevo le donne impreziosivano i cappelli con nastrini colorati intrecciati o con fiori, invece per gli uomini era previsto un grande cappuccio che ricadeva sulle spalle, sostituito dal Trecento da un berretto caratterizzato da un codino che poteva cadere a destra o a sinistra a seconda della posizione politica e sociale. Proprio il Trecento diede le origini al cappello moderno ed il Rinascimento elevò questa usanza grazie alla sontuosità dei materiali e delle forme usati.”

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Tra il 1500 e il 1600 “i cappelli femminili si differenziavano a malapena da quelli maschili contemporanei. Due le forme base: il cappello a cupola alta, a pan di zucchero, ed il copricapo a cupola bassa  con la tesa larga secondo lo stile “cavaliere”. La linea di demarcazione tra le due forme, tuttavia, non venne mai chiaramente definita. Molte donne eleganti  preferivano il pan di zucchero confezionato con stoffe preziose, ma non disdegnavano portare il cappello da cavaliere guarnito con piuma di struzzo.”

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Verso la fine del 1700 e l’inizio del 1800 scomparvero i cappelli a tesa larga e le donne adottarono un modello straordinario, la cuffia a visiera. ” Si trattava di una specie di berretto, ma con una tesa enorme che si estendeva ben oltre il volto della dama che lo portava.” ” Creati per adattarsi all’ultimo tipo di acconciature neo-classiche, per motivi pratici, avevano una calotta morbida abbastanza ampia. Molto spesso avevano anche tese strette guarnite con una piuma o con un’aigrette.”

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” Fino al 1860 i cappelli di solito furono di paglia a larga tesa ondeggiante. Dopo questa data, con la moda della cricchia bassa arrivò anche la moda dei cappelli piccoli, detti “a scatola per le pillole”. Venivano portati inclinati in avanti sulla fronte e guarniti con un piccolo ciuffetto di piume. Per la sera le signore coprivano spesso il capo con una larga sciarpa di seta o di pizzo, artisticamente disposta in modo da incorniciare il volto.”

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Durante i primi anni del ‘900 “i cappelli avevano assunto un’importanza tale che le donne li portavano anche in casa, e la contessa di Greffhule, il giorno del suo fidanzamento si presentò con un cappello di paglia di riso la cui tesa cedeva sotto il peso delle rose che lo adornavano. Lunghissimi spilloni venivano usati per fissare questi enormi cappelli alle elaborate acconciature femminili, composte parzialmente da rata, cioè di posticci di varie forme composti di crine di cavallo, su cui venivano pettinati i capelli naturali, arricchiti di trecce finte. Le spille del cappello diventarono accessori importanti nella moda femminile e furono impreziosite con gemme oppure vennero fatte in oro, argento o smalto, con disegni originali, ma divennero un vero pericolo tra la folla e furono la causa di molti incidenti.”

Il nostro viaggio tra i cappelli si conclude qui, ma non possiamo fare a meno di ringraziare Rosanna per averci mostrato questa meraviglia. A noi piacerebbe avere tutti questi cappelli nell’armadio, e a voi?

Fonti:

 – https://it.wikipedia.org/wiki/Cappello

– “La Moda. Grande Storia Illustrata” di Black A. e Garland M.a cura di Contini M. – Ediz. EDIPEM


Una risposta a “Cappelli…”

  1. Personalmente non sono appassionata di cappelli, ma se devo pensare ad un’epoca …..1909 Coco Chanel, ha iniziato la sua carriera realizzando cappelli di paglia ornati da semplici fiori in raso o singole piume…. fù un vero successo!!!

    Un grazie a Rosanna per averci portato indietro nel tempo e permettetemi di fare ancora una volta i complimenti alla nostra Elena, gli aggiornamenti, gli articoli ed i cenni storici sono tutti opera Sua!

    la presidente
    Stefania